mercoledì 25 febbraio 2015

AA. VV. - Songs For Desert Refugees (2012)

Quanto un titolo spiega tutto.
Questa compilation è stata fatta per raccogliere fondi alle povere anime costrette a lasciare le proprie case per la guerra civile in Mali, guerra che ormai ha superato i 3 anni.
Un album uscito di getto, come risposta pronta e quasi attesa per supportare chi aveva perso tutto così all'improvviso.
Adesso, passati 3 anni, si potrebbe pensare che un disco così istintivo smetta di avere una qualche funzione.
Ma col cavolo.
Quest'album resta il miglior modo per approcciasi alla musica tuareg senza alcun dubbio.
Non so che rapporto avete con questo tipo di musica (rock di stampo classico contaminato con suoni, ritmi, sensazioni del deserto del Sahara e dal fatto che tra le tanti origini probabili del blues rurale americano c'è proprio il Mali) ma bisogna ammettere che c'ha dato delle belle soddisfazioni, facendo dischi che possono essere considerati tra i più vivi degli ultimi anni nel ambito del rock.
E qui ci sono tutti i più importanti (che io sappia, chissà quanti altri, forse anche più bravi, ce ne sono dispersi tra le dune..) esponenti delle scena.
Ammetto che io dei 12 nomi in scaletta ne conoscevo solo 3: i capiscuola Tinariwen (qui con una bellissima, evocativaAmous Idraout Assouf d'Alwa), gli allievi Tamikrest (un pò sottotono ma comunque coerenti e riconoscibilissimi) e il "fuorisede" Bombino (che ci delizia con una prova live - già edita su disco - delle sue canzoni fiume-psichedelico-in-piena da oltre 13 minuti).
Questi sono i 3 più famosi che mi sono giunti alle mia orecchie in questi anni.
Ma naturalmente la musica tuareg si compone di altri cantanti e altre band come ogni scena musicale viva che si rispetti.
E naturalmente sono quelli che non conoscevo a lasciarmi più sorpreso, anche per l'effetto prima volta.
Se proprio dovessi scegliere 2 canzoni di queste direi la festosa Aitma dei Toumast e l'assolo di chitarra di Taghdart di (o dei?) Tadalat ma sarebbe inutile, perché, in quanto funzionale come introduzione, è un album che va ascoltato tutto.
Per sorprendersi per la prima volta o approfondire, scegliete voi.
Ma soprattutto per capire che le guerre iniziano, finisco e purtroppo quasi sempre ritornano ma la musica resta sempre a celebrare la vita a discapito della morte.
(perdonate la chiusa de core ma ci stava)

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