mercoledì 30 dicembre 2015

In Genere Di Genere (Le Canzoni Che Sto Ascoltando 30/12/2015)

La copertina del singolo di debutto
degli adorabili AOSOON

(Niente vecchi album che devo recuperare un pò di roba recente. Tutta targate 2013, però.
Ho avuto il buon gusto di cambiare per ogni disco consigliato il genere, però)


Rendere qualcosa di non canonico molto cool non è mai un mai a detta del sottoscritto, anche se per farlo cedi a compromessi. Figurati se non cedi e continui a testa bassa (nonostante i 2 siano apparsi anche in un film) con il tuo space-rock oscuro e per niente conciliante. Quindi un plauso per i White Hills con So You Are... So You'll Be fecero il punto della situazione di questo micro-genere. L'album è davvero senza compromessi, il genere non è il mio, qualche non più lasciare indifferenti (la title-track su tutte, ma anche Forever in Space e il grand finale corale di Mist) e tutto questo sembra per un'unica, quanto fondamentale, ragione: i ragazzi non saprebbero fare altro. E meno male.

Love Your Dum And Mad è uno di quegli album di esordio da tenere in considerazione. Non solo perché mostra buona personalità, possibilità di crescita e una freschezza inedita nei persorsi musicali già avviati. No, soprattutto perché è un album della madonna. In 50 minuti divisi in 11 tracce Nadine Shah ci porta nel suo mondo scheletrico, spartano (le registrazioni sono dal magazzino del padre ma questo, aggiunge solo un grande senso di autenticità) e terribilmente blues. Blues alla Bad Seeds con accompagnamento scarno (chitarra, piano, batteria) ma supportato da una voce che vorrebbe essere Nina Simone ma che risulta in larga parte di Nadine Shah e basta.

Ok un album di esordio l'abbiamo consigliato (cosa che non fa mai male), uno di space-rock pure, ora mi sembra d'obbligo passare all'hip-hop di derivazione horrorcore (no?), quindi cattivo, cantato da gente che non c'andresti a cena insieme. L'album è degli olandesi Dope D.O.D. nome molto famoso per chi segue la scena internazionale del genere. Io non sono tra questi ma bisogna ammettere che i ragazzi ci sanno fare e che i successi raggiunti se li meritano tutti. The Butterfly Effect non è una canzone che tutti sanno scrivere. E cmq chi è appassionato credo lo conoscerà già a menadito quest'album e chi non lo ha già fatto, credo non lo farà mai. poi ci sono nel mezzo, ma lasciamo perdere. Ah, il titolo è Da Roach.

La cosa migliore per continuare ad ascoltarsi i Prodigy senza però ascoltarsi la band vera e propria? Music From The Eastblock Jungles di Proxy. Album lunghissimo di un'ora e mezzo per 23 brani che per altro non hanno come pregio la varietà della formula. Però, funziona, visto come il ragazzo russo riesce a variare la solita ricetta tutta bassi e poco altro e non è un compito visto la lunghezza. E' comunque un album da prendere a piccole dosi composto da canzoni non legate tra loro, ma qualsiasi parte si prenda è di ottima qualità nel genere monolitico sopradetto.

Avete presente quel noise talmente ostico che non può far a meno di piacere? Ecco, i Karl Marx Was A Broker di Alpha to Omega: Director's Cut, quello hanno fatto. Director's Cut, perchè in verità il disco è una riedizione di un album del 2011 ma con aggiunta la chitarra per diventare un trio ove nel precedente si fermava al duo batteria/basso. Questo elemento aggiunge notevole elasticità ed energia ai brani che per descriverlo basta dire noise tipo di casa Zu ma molto più semplice vista la parsimonia di elementi. E a me hanno ricordato tanto i BSBE, ma almeno non c'è il cantato che rivina tutto come in quest'ultimi. Alcune canzoni sono fenomenali (Three), altre semplicemente devastanti (come è giusto che sia, visto il genere), in totale è grande disco. Ah, sono di Pistoia.

Alot Of Something Out Of Nothing degli AOSOON è un EP (del 2015!!) scoperto grazie al buon Spotify di ottimo folk (poppizzato il più possibile).
E' un duo inglese, lei canta (bella la voce ma con un minimo difetto di pronuncia che con gli ascolti un pò non dà noia, ma direttamente inquieta..), lui suona per variare il più possibile la formula e sono bravi, soprattutto se vi piacciano queste atmosfere crepuscolari. O se avete un cuore.

Rock classico? Retromania? Ecco, i Wolf People, quello fanno. E scommetto che sono i primi che vorrebbero ritornare in quegli anni, fine 60/inizio '70. Nel loro album (Fain) si può trovare gran parte dellew tendenze musicale che animavano quei vivi anni (cream, led zeppelin, Fairport Convention, e altri..). Ora, a me queste cose mi starebbero anche sul cazzo ma il disco è bello e quindi ogni certezza di fronte a questo cade.

E concludiamo con l'album strano. Ma strano davvero. Che cosa dire di un album che mischia il folk più classico (ma davvero classico, chitarrina acustica e via) e hip-hop? Che è un bel album che riesce soprattutto nell'intento di risultare credibile facendosi anche ben ascoltare. Sono i The Uncluded e l'album è Hokey Fright. Punti in favore è che un debutto e sembra che fanno questo genere da sempre con una fermezza da veterano. Ma è un album che arrivi in fondo stanco, ve lo dico. Se li ritrovo per un prossimo album, è probabile che passi.

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