sabato 22 agosto 2015

3 Dischi Della Vita e.. Fabri Fibra (Music Of The Week 22/08/2015)

La bananona di Andy madrina della serata.



Playlist YouTube: https://www.youtube.com/playlist?list=PLj14OpMqNR1XKjxi2mp9QF6VsU2aISPA_

Gianluca Grignani - La Canzone - 1998  (E' il caso di dire davvero "Che ti hanno fatto, Gianluca?!" https://www.youtube.com/watch?v=MHRaj0BQrXI

Ashley Beedle - Run The Track - 2013 (uno dei maestri dell'acid house continua a farci ballare attraverso la bellezza) https://www.youtube.com/watch?v=zvTnO5NQaX0


Steve Earle - The Invisible - 2013 (Non riesco ha sopportarlo per un intero album ma bisogna ammettere che 2 o 3 gemme a volta riesce a piazzarle)https://www.youtube.com/watch?v=w_AZmBT4wWI


Ci fu una parte del country degli inizi che in seguito gli storici musicali nomineranno Country-Blues. Cioè quando i bianchi seguivano ossequiosamente lo stile dei neri, magari perché lavoravano nei soliti campi di caffè o cotone o perché avevano imparato a suonare proprio dai cantante blues o presunti tali. Il più significativo di questo micro-gruppo fu sicuramente Dock Boggs.A differenza di molti altri country-blues si sentiva bene che era bianco per via del tono della voce che rimaneva "molto" country anche se cantava con scale e intonazioni più nere possibili.Pregevoli anche i testi che, a differenza di quelli nostalgici della Carter Family o di Uncle Dave Macon, descrivevano come era davvero l'America di quel periodo: un posto non proprio perfetto per viverci soprattutto se non era della classe sociale (e non solo col colore della pelle, quindi) giusta.E, la cosa più straordinaria e che lo rese unico o quasi, fu che anche se quelle che ascoltiamo sono in tutto e per tutto canzoni blues lo strumento che usava era il mandolino, cioè lo strumento più bianco della storia, suonato come una chitarra e non pizzicato come si usava fare nell'hillybilly. Insomma un cantante bravissimo di cui ho ho ascoltato le prime registrazioni fatte alla fine dei '30 (sole 12 canzoni, il perché lo vedremo nella prossima puntata) e me ne sono innamorato. Consigliatissimo: https://www.youtube.com/watch?v=OM8NqHzQ6i0


Dopo essermi stufato presto di Iggy Pop solista, si parte con una band dei '60 che ciao: i Velvet Underground. Dell'album di esordio del 1967 si è scritto tanto e meglio di quello che potrei fare io (ho per esempio trovato questa recensione perfetta  http://www.storiadellamusica.it/indie_rock/art_rock/velvet_underground-the_velvet_underground_nico(verve-1967).html  ) che mi limito solo a dire un paio di cose che veramente mi hanno colpito. L'album è bello, bellissimo ma soprattutto è importante nella storia della musica del '900 a livelli impressionanti. Questo è il primo album dove il rock diventa adulto, dove parla della vita di tutti i giorni e non solo della donna amata o di voli psichedelici come era prima.Ma soprattutto questo album ha un suono, un'atmosfera (grazie al mai troppo lodato John Cale) che non si erano mai sentiti prima. Di una modernità che mai avevamo trovato prima. Fateci caso: i Velvet hanno il suono di un Elvis? No. Dei Beatles? No. Di gran parte delle canzoni dei Doors (loro contemporanei)? Si ma in rari, miracolosi, casi (The End). Suonano tutti più "vecchi" dei Velvet che col primo album si inventarono il suono della musica rock e anche la tensione che il rock avrebbe sempre espresso da lì in avanti: quel "il mondo fa schifo ma intanto riparati sotto di noi" che ha fatto scuola.Unica cosa che è secondo invecchiata male male: Nico. In tempi dove le voci femminili devono essere belle linde la sua (che a me sembra raffreddata) suona terribilmente non contemporanea. Ma poi tanto ti canta della canzoni cosìhttps://www.youtube.com/watch?v=9pMuAgsZ2oo..chi vuoi che si lamenti.


Il secondo album di Morrissey, Kill Uncle del 1991. Nulla di che. Qualche canzone si salva (https://www.youtube.com/watch?v=lgqxDsNS8OI ) molte altre invece no, imprigionato come è nel suo ruolo di essere Morrissey e credere di saper fare solo quello nella vita. Davvero inutile. La Deluxe Edition salva qualcosa con una versione live in studio di "My Love Life" da brividi che non si trova nel tubo, porcapupazza, ma ecco la verisone originale:https://www.youtube.com/watch?v=iVlYyTBOCg8.


Secondo (di 3!!) di album imprescindibili in questa settimana, un altro album di esordio, un altro che ha fatto scuola (ciao Bjork!). L'album dei Portishead, Dummy del 1994. Le basi trip-hop di Geoff Barrow sul cantato versatile di Beth Gibbons ne hanno fatto un classico istantaneo fin dall'uscita. E ascoltato oggi rimane bello com'era, invecchiato neanche di una virgola. L'album per eccellenza tri-hop, forse, se si mette le mani avanti considerando che i primi album dei Massive Attack sono qualcosa di molto di più per essere intrappolati in un solo genere.Una a caso: https://www.youtube.com/watch?v=Y1A4cgPSGZ8


Aaa.. Picaresque dei Decemberist. Difficile non voler bene a questo album pieno com'è di canzoni gigantesche. Si parte con The Infanta, perfetta nel suo ruolo di aprire le danze e subito si sale con la traccia dopo (il capolavoro We Both Go Down Together https://www.youtube.com/watch?v=0CiK9AX9Si8 ) per, poi, non scendere più. Ogni traccia è una sorpresa, ti conquista, credi che non si potrà rimane a questi livelli e poi la canzone successiva ti smentisce. Io l'ho trovato uno degli album più belli degli anni '00 (insieme a The Woods delle Sleater-Kinney e poco altro), pochi cazzi.Questa, poi, sul finale, ti stende e ti lascia le forze solo per usare in dito indice per far ripartire il disco: https://www.youtube.com/watch?v=tjJqwmPuVTE


Ormai agli sgoccioli con la discografia di Fabrizio Dè Andrè mi sono imbattuto in Fabrizio Dè Andre (L'Indiano) del 1981. Per ora, il disco che mi è piaciuto meno del genovese. Addirittura due canzoni non mi piacciano!! Ma le altre si, tutte buone se non magnifiche come sempre, tranquilli:https://www.youtube.com/watch?v=PXhYK4j2d84 . Il bello è che al tempo la gente dichiarò di una svolta commerciale del cantautore perché le trame sonore era meno complesse rispetto del passato. Cose che fanno sorridere, perché magari l'atmosfera è più leggera rispetto al passato ma quando mai Dè Andrè non ha composto canzoni bellissime usando poco accordi?


Altro artista che mi sto rifacendo (perché più o meno conosco tutte le canzone) con ascolti con il senno di poi è Fabri Fibra. E quasi 10 anni dopo riesco ad ancora apprezzarlo. Uno dei pochi che riesce a fare canzoni valide restando comunque fruibile alle masse. Dopo il "cavallo di troia" Tradimento del 2006 (album il cui scopo maggiore era fare conoscere anche alla fantomatica casalinga di Vogera l'hip-hop italiano) l'anno dopo butta fuori Bugiardo. Ora, per chi conosce bene Fibra sa che questo album vince in partenza, fin dal titolo che cancella l'album precedente, che è un punto di vista sullo show business inedito e veramente cinico (Questa Vita su tutte), ma che allo stesso tempo, come il precedente, vive ancora di compromessi tra quello che vuole fare (i testi) e quello che si deve fare (le basi bum bum bum che apparte nell'ultimo, meraviglioso, album lo perseguiteranno per molto) per rimane popolare in Italia. Alcune canzone sono invecchiate male (Tu Così Bella Non Ce L'hai che schifo!!!) ma molte rimango belle come al primo, giovine, ascolto. Anzi migliorano:https://www.youtube.com/watch?v=6Y6KVpDel3E


Partiamo con l'unico difetto che ho riscontrato ad ascoltare Indigo Meadow dei Black Angels. I ragazzi, è indubbio, c'hanno preso gusto a creare composizioni radio-friendly dopo il successo di Telephone. E' inutile che in You're Mine mi saturi il tutto (ma non troppo) con chitarrone distorte: alla fine di base sempre una canzone pop-rock rimane. Una canzone pop-rock con i controcazzi, però. Ecco, però un pò il fastidio ti volersi nascondere dietro un dito rimane. Per il resto altro grande album dei californiani, molto meno eterei del passato, più muscolari, ma comunque sempre in sbronza psichedelica. La mia preferita:https://www.youtube.com/watch?v=JANAANKx4h8


Trovare il difetto in Victim Of Love, secondo album (a 60 e passa anni!!) di Charley Bradley è più facile. E' un album inutile. Ma per il semplice fatto che è un ottimo album che segue la scia della musica nera degli anni '60-'70 in maniera rigorosa (non vi ombra di modernità come invece si poteva riscontrare, nel, per questo più riuscito, precedente No Time For Dreaming del 2011). Troppo rigorosa. E' normale visto l'età dell'artista (è nato e cresciuto con quelle sonorità - che vuoi dirgli??) ma magari ci si poteva aspettare di più dalla band di supporto, i Menahan Street Band, che sono sempre riusciti a trattare la materia (sia nel precedente di Bradley che nei 2 album della sola band) togliendogli un pò di polvere. Comunque niente di grave, se vai a sentire le canzoni rimangono splendide, di quelle che le hai già ascoltato mille volte altre mille volte le vorrai ascoltarne: https://www.youtube.com/watch?v=QeO_drteRV0 .


L'unica cosa che gli manca è quel qualcosa in più che le faccia diventare senza tempo come quelle a cui si ispira.
The Gloden Age di Woodkid è stata una delle sorprese più gradite di questo 2015. Uscito nel 2013, nell'album l'artista riesce a fare quelle che non riesce al 99% degli altri in un album di esordio: avere una certa originalità. Infatti le sue canzoni pop-orchestrali riescono ad far emergere una personalità forte, con un'idea musicale ben definita. Tra l'altro gli arrangiamenti non risultano mai troppo gonfi, anzi sono belli snelli, quindi appetibili ad un considerevole gruppo di persone. Per quanto la voce sia monocromatica e alcune volte stoni con la bellezza della musica, ma sono sicuramente piccolezze che correggerà in seguito. Per ora godiamoci questo piccolo miracolo.La mia preferita: https://www.youtube.com/watch?v=CpNp4g8yTv0


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