lunedì 1 aprile 2013

Perché è bello (3) Pandora Hearts

Che poi, porca puttana, ti sei spoiletato un cosa importantissima per prendere informazioni per scrivere questo articolo, è un altro discorso.
Poi diciamo che questo shonen è del 2006 e non si capisce come sia arrivato solo adesso in Italia, con un ritardo di 6 anni, vista la qualità dell'opera in questione. Roba che al prossimo Lucca Comics già ti vedi una decina di Oz od Alice (ma anche quello psicopatico di Break). Che non so che ne pensate dei cosplay ma sempre meglio dell'ennesimo Slander Man sarà. Ma com'è cavolo si può essere ciechi ancora una volta dopo il caso di Golgo 13?! L'autolesionismo deve essere tra le pratiche preferite tra gli editori italiani.
Perchè in effetti Pandora Hearts giá dal primo numero puzza di successo annunciato.
Ambientazione inedita (un 700 fantasy), personaggi ben caratterizzati, miglionata di misteri e una protagonista, Alice, che farà battere più di un cuore tra i lettori.
E poi un campo d'azione, ad ogni numero, si ingradisce sempre di più.
Se mettiamo anche i continui rimandi all'universo di Lewis di Alice Nel Paese Delle Meraviglie ad Attraverso Lo Specchio (tutti molti azzeccati ma la mia preferenza per ora va al Gatto Del Cheshire) il gioco è parzialmente fatto.
Sì, parzialmente, perchè comunque la frenesia delle azione che sostiene il manga alcune volte fa perdere qualche pezzo della storia. Per esempio, io dopo 5 numeri non ho capito bene come questi chain si combattono e come si distinguono.
Non so se una mossa fatta apposta per farci impersonificare meglio col vero protagonista Oz, che la metà del tempo non sa assolutamente nulla di quello che succede attorno a lui (ma comunque ha una strana qualità di rimanere sereno in ogni situazione che, inquietantemente, mi somiglia). Ecco, se fosse così, cavolo, che si sbrighi a capire.

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