lunedì 2 febbraio 2015

Semplicemente Giulia

Facciamo outing.
Perché amare è anche volersi circondare di lei, in ogni momento, in qualsiasi cosa fai.
Sentire il suo nome tutte le volte possibili.
Perché amare è anche sfrecciare in macchina in un senso unico anche se ogni 20 metri c'è il segnale di strada senza uscita.
Perché amare è un ciuco che vede la carota.
Perché amare è anche aprire E-mule e digitare il suo nome.
Soprattutto se hai 16 anni, l'età in cui un sentimento non si prova, si indossa direttamente (cit...).
E così io feci a quell'età per lei.
14 anni, capelli riccioli rossi, seno prosperoso, culo inesistente e sguardo che ti uccideva in rallenty.
Però il problema che me ne invaghii giusto un secondo prima che si fidanzasse con un'altro.
Però il problema è che lei si chiamava Giulia.
Uno dei nome più comuni al mondo.
Uno dei nomi più saccheggiati nella storia della musica.
Persino i Beatles c'hanno la loro Julia, la madre di Lennon si chiamava così.
E non tutti quelli che dedicano una canzone ad una Giulia hanno la capacità compositiva di Lennon/McCartney.
(Ok, grazie al cazzo direte voi ma aspettate.
Aspettate.)
Oh mio dio quanta merda ascoltai tra un brano dei Franz Ferdinand e uno dei Pixies in quegli anni che avevo perso il capo per lei.
Ecco una parziale, sciagurata, lista.
(Mi raccomando. Non ascoltatevi le canzoni che scrivo. Fate altro. Scopate, guardate un film, restate nel buio sdraiati sul letto a pensare al nulla.
Fate cmq altro.)
Ivan Graziani - Le Mani Di Giulia
Questa canzone neo-melodica del 1994, anno dove il brit-pop e la dance imperavano dimostrava una verve ed un'attualità con i suoi tempi tale che avrebbe fatto addormentare anche il miglior Claudio Villa.
In 3 minuti e 36 secondi Ivan non fa altro che riferirsi alle mani di questa fantomatica Giulia che stavano nel suo giaccone per ripararsi dal freddo.
E il gesto di queste mani sicure gli facevano (copio testuale) "arpeggiare una canzone proprio dentro al mio giaccone". Alla fine c'è scappata una sega, insomma.
Copio e incollo un'altra parte del testo, per me la più bella, quella che ci lascia il dubbio supremo, cioè se Ivan Graziani si drogava troppo oppure troppo poco
"Le mani di Giulia lontane, lontane come un treno in ritardo, fermo lì nella stazione, ma se ci penso adesso, se guardo bene laggiù dietro al finestrino ci sono io, ci sei anche tu.".
Per me troppo poco.
Gabry Ponte - Giulia
Eccola. Poteva mancare? Vedete, negli anni '90 era regola prendere una canzone vecchia, generalmente degli anni '80, e remixarla dance (come ora è regola prendere una canzone vecchia,
generalmente degli anni '90, e usare il ritornello per una canzone hip-hop tarra, quindi occhio fanciulli) per acchiappare anche le nuove generazioni. È la locura, Renè.
Ecco Giulia è stato l'esempio cardine. Quante storie sono nate sotto questa canzone in quel decennio dove io pensavo ancora a parlare con i peluche? E quante ne sono finite?
Numeri incalcolabili.
Che già la canzone originale di Togni era, si carina, ma stucchevole come la casa della strega di Hansel e Gretel ma il remix saltava anche la parte più pregevole della canzone,
il ritornello tutti cori e controcori.
La parte dove Togni dichiara di volersi sparare, insomma.
Antonello Vendetti - Giulia.
Dio questa. Questa neanche "White Man In Hammersmith Palais" la batte per numero di ascolti effettuati. Normale, parlava di una Giulia contesa tra Antonellone e un'altro.
Cioè almeno così credevo a 18 anni. Che in ascolti più recenti (ascolti "col senno di poi") ho capito che la Giulia del testo rubò un'altra ragazza a Venditti perché era più brava di lui (ri-cito testuale) a toccare.
Insomma amore lesbo!!
Potete capire come cazzo ci so rimasto a rendermi conto che mi ero infognato su una canzone che non c'entrava nulla con la mia situazione.
Ma l'amore, abbiamo detto, è un ciuco che vede la carota.
Cmq coda col violoncello che ho sempre reputato fantastica anche in ascolti più recenti.
Paolo Meneguzzi - Fragile Giulia
Non guardatemi così, vi prego. Avevo 16 anni ed ero innamorato, non basta come giustificazione?
Lo so, no. Con Paolo Meneguzzi non esiste giustificazione. Cosa dire della canzone, quindi?
Nulla.
È una canzone di Meneguzzi, che cazzo gli vuoi dire? Non è già abbastanza disagiata nella sua situazione? A no, una cosa da dire c'è. Che il bastardo ha plagiato una canzone spagnola che usava anche parole simili (per esempio Giulia al posto di Julia..) senza accreditate un cazzo!!
Bella merda, il Meneguzzi.
Paolo, ti mando un bel vaffanculo direttamente al call center in cui ora, probabilmente, lavorerai.
2cento2 - Buon Compleanno Giulia
Questa potrebbe essere anche consigliabile. Una canzoncina pop leggera leggera ma fatta bene, con un ritornello e un bridge che si attaccano alla testa senza lasciarti più. Soprattutto se l'ascoltavi un numero indefinibile di volte al giorno come me.
Vi dico solo che quando, nel 2012, cambiai stereo alla macchina dopo 4 anni di onorato servizio, il mio migliore amico commentò lo stato commemorativo così "EVVIVA I CLASH, Champagne e Buon Compleanno, Giulia!!".
Ho detto tutto.
Pink Floyd - Julia Dreams
Boia! Ma dove erano i Pink Floyd nel 1968? In quale pianeta? Ecco, questo è il perfetto esempio di una canzone che possedeva un'atmosfera romantica un gradino sotto lo zero ma te l'ascoltavi comunque per colpa di quel nome. Che pensavo il ritornello facesse "Dream not cream" e non "Dreamboat queen". 
Insomma queste sono quelle che mi ricordo, sicuramente ce ne sono altre che non posso ricordare (tipo l'originale spagnola che rubò Meneguzzi, oppure una electro pop tarra fino all'osso in lingua russa) anche perchè la ricerca di canzoni con quel nome mi portò in luoghi lontani dell'Internet che la mia memoria, come tutti i ricordi brutti, adesso ha cancellato.
E naturalmente ce ne sono altre che, pur non contenendo il suo nome (come... "Il Suo Nome" di Silvestri!!! :D), sono restate nella mia mente associate a lei (figuratevi se ascolto oggi "Chissà se stai dormendo" di Jovanotti ricordo ancora il profumo che aveva la mia città nei giorni d'estate quando pensavo a lei!!).
Oppure canzoni che poi sono passate ad altre ragazze come "Le Cose Che Abbiamo In Comune" sempre di Silvestri (che poi quella è la canzone con cui inizio, furbescamente, OGNI corteggiamento) o "Sole Di Settembre" dei Finley, che, vaffanculo agli indie duri e puri, a me piace tutt'ora come canzone.
E in 9 anni che ascolto ogni tipo di musica (dal 27 luglio 2005, giorno che mi comprai la raccolta singoli dei The Clash ♥) ho capito che un testo bello e una canzone bella si concede a tutti (se non ti chiami Gigi D'Alessio, Nek o Stereo Total) anche grazie a questa storia.
Quindi, consiglio, non sottovalutate mai nessun artista.
Ma ora veniamo a noi: che fine ha questa storia?
Una fine brutta, naturalmente.
Per 4 anni continuerà la mia ossessione per Giulia e lei tutt'ora, dopo 9 anni, sta sempre con lo stesso ragazzo.
Però.
Però....
Cioè, in verità, un lieto fine ce l'ha questa storia ma non nel senso classico.
Giulia l'ho rivista dopo anni, nella biblioteca comunale, che da noi si trova dentro il Comune.
Era davanti ad un computer a compilare un curriculum per un'azienda d'informatica.
C'ho parlato due minuti, come va, come non va, come sta Tizi, Michela la vedi sempre e poi l'ho lasciata lì cose se avessi parlato con la signora Antonietta, l'anziana del piano di sopra.
Cioè, la mia ossessione adolescenziale, quella per cui ho composto poesie e canzoni, versato ettolitri di sangue, scritto milioni di righe,
ammorbato i miei amici per ore tra canzoni e pianti, cercato in tutti i modi di incrociare apposta la sua strada (fingendo sempre che erano tutti incontri "casuali") si è ridotta a 2 minuti di chiacchiere di circostanza annoiate.
Ma non importa.
Che poi si cresce, le priorità cambiano e si ride del passato e di quelle cose che prima ci sembravano così importanti.
Inizi a capire che ormai non potrai mai portarla a quel ristorante in centro a Firenze e dopo ad un concerto alla Flog, non potrai mai offrirgli un rosa bianca dal magrebino stanco, non potrai mai girare il mondo in treno con l'unica compagnia lei e una chitarra per vivere di canzoni, non potrai mai ballare insieme a lei "A Whiter Shade Of Pale" dei Procol Harum o chiedere di sposarla sotto "A Book Of Love" di Peter Gabriel.
Inizi a capire che non sempre va tutto bene come nel finale di "Alta Fedeltà".
Inizia a capire che questo non è rassegnarsi ma crescere.
E poi, cavolo, Giulia è diventata proprio cessa.

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